Pozzuoli è una Città che conta circa 80.000 abitanti, il suo territorio si estende su circa 42 Kmq e per raccontare la sua storia non basta questo breve testo in cui ne riassumeremo solo pochi significativi punti. Infatti, sicuri di non peccare di campanilismo, potremmo ricorrere al “C’era una volta….” perché dobbiamo fare un salto nel passato di oltre duemila anni e, per quanto riguarda la genesi del territorio, andare indietro fino alla notte dei tempi.
La nostra Città è posizionata al centro di un’area denominata “Campi Flegrei” (dal greco: campi ardenti ) per la sua origine vulcanica. Un arco di territorio che misura circa 12 X 15 Km disseminato di crateri vulcanici che, visto dall’alto, è del tutto simile a quello lunare.
Gli studi fanno risalire la sua iniziale formazione a circa 30.000 anni orsono, quando un’immane eruzione ricoprì l’intera Campania con oltre 80 kmc di materiale eruttivo: l’ingnimbrite campana. Fu un evento vulcanico devastante i cui depositi sono stati rinvenuti su un’area di migliaia di Kmq.
All’eruzione fece seguito un abbassamento significativo di tutta l’area (formazione della caldera) e successivi eventi eruttivi tra cui, il più importante, risale a circa 10.000 anni orsono (eruzione del tufo giallo).
Le eruzioni interessarono prima l’area marginale della caldera e, nel corso dei tempi, si sono sempre più avvicinate alla sua zona centrale, tant’è che l’ultima, a cui si deve la nascita del più giovane vulcano d’Europa: il Monte Nuovo, ha interessato la città di Pozzuoli nel 1538.
Anche se dal 1538 non ci sono stati altri eventi eruttivi, i Campi Flegrei e, soprattutto Pozzuoli, sono ancora interessati da fenomeni vulcanici. La “Solfatara” ne è evidente dimostrazione, così come il bradisismo che, con il suo lento innalzamento o abbassamento del suolo, ne è l’indice di recrudescenza o di stasi.
Certamente la natura vulcanica del territorio ha inciso fortemente sulla storia dei Campi Flegrei e soprattutto di Pozzuoli. L’inabissamento di Baia (l’evoluzione del bradisismo la si legge chiaramente sulle colonne del macellum “cosiddetto tempio di Serapide” che testimoniano il notevole abbassamento del suolo nei secoli passati) e l’eruzione del Monte Nuovo, che portò alla migrazione di quasi tutti i suoi abitanti, lo raccontano ampiamente. Ma anche se il territorio era ed è del tutto particolare e non avaro di sorprese, la sua posizione strategica, soprattutto per gli scambi commerciali, così come per le sue ricchezze ambientali, l’ha reso appetibile a molti. Primi tra tutti i greci, poi i sanniti, e a seguire i romani e per finire gli spagnoli che, con il viceré, Don Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga,, fecero di tutto per ripopolarlo dopo l’evento eruttivo del 1538.
E’ questa una più che breve carrellata su tutto ciò che è stata la storia di Pozzuoli, ma questa pagina vuole essere solo un invito a seguire questa nostra piccola rubrica . Infatti ritorneremo su ogni argomento approfondendo il racconto appena iniziato e non trascurando quelli che sono i tesori storico-architettonici ed ambientali del territorio puteolano e più ampiamente dei Campi Flegrei.
Chiaramente tratteremo anche della storia più recente e quindi delle recrudescenze del fenomeno bradisismico e della conseguenziale edificazione di nuovi quartieri, della chiusura delle sue fabbriche e della fine della sua economia industriale, del recupero del centro storico e di quello della sua rocca “Rione Terra” che copre parte dell’antico insediamento romano . Sarà questo un viaggio interessante ? Noi crediamo di si, anzi ne siamo convinti perché la storia di Pozzuoli non è solo la storia della nostra Città, ma sotto alcuni aspetti è parte non trascurabile della storia del nostro Paese.
I SUOI LUOGHI
Biblioteca Don Peppino Lannia
Parrocchia SS. Salvatore
Viale Nikita Kruscev 21-23
80078 Pozzuoli (NA)
Italia