Dedichiamo questa pagina alla nostra Città non solo per l'amore che le portiamo , ma anche per  proseguire sul percorso tracciato con il progetto "Io sono il Centro, io C'entro", che impegna la cosiddetta "periferia" in un'azione di promozione e valorizzazione dei beni ambientali, culturali e storico-architettonici di cui  è ricca.
   Non ci limiteremo solo ad un breve racconto  o a mostrarvi qualche foto dei luoghi ma, dato il gran numero di argomenti che  i millenni ci forniscono, ci impegniamo ad approfondire gli aspetti più importanti. Quindi, pian piano, vi parleremo delle sue origini, delle  colonizzazioni e così via, fino ai giorni nostri .  Non mancheremo però di trattare anche dei tesori di cui è ricca la nostra Regione, come anche di quelli che, più ampiamente, si possono ammirare sul tutto il territorio italiano e lo faremo guardando all'Italia, alle Sue Regioni e alle Sue Città, compresa la nostra, come ad un
"Immenso, Stupefacente,  Irrinunciabile,  Bene Comune".  
 Cercheremo di arricchire il racconto  con mostre, con appositi eventi, ma anche con immagini e documenti e, dato che questi ultimi non sono mai troppi, chiediamo a quanti ne fossero fortunati detentori, di farcene avere un copia che pubblicheremo. Sul nostro percorso incontreremo anche i molti che hanno assicurato il proprio contributo per il progresso economico, sociale e culturale della nostra Città, persone che si sono spese senza alcun tornaconto, se non quello di trasformare in fatti il grande amore per la propria terra. La nostra biblioteca ne recupererà e ne tramanderà  la memoria, se il tempo l'ha attenuata, perché  è un bene irrinunciabile in cui, la nostra Comunità , come ogni altra Comunità, e come più ampiamente il nostro Paese, trovano le regioni per il loro essere. Sulla necessità di recuperare o rinverdire  memorie irrinunciabili, la nostra biblioteca ha fondato la propria esistenza. Le periferie non sono, come nella maggioranza dei casi è ravvisabile, il margine esterno del centro. Infatti, se contribuiscono a recuperare e a tramandare i valori della Comunità di cui sono parte, possono, a ragione, essere il contenitore che ne custodisce e ne tramanda l'essenza.
   
   In fondo a questa pagina, nella sezione "contattaci", potrete chiederci tutte le informazioni che riterrete opportuno acquisire.  

L A   S T O R I A   D E L L A   C I T T A'

   Pozzuoli è una Città che conta circa 80.000 abitanti, il suo territorio si estende su circa 42 Kmq e per  raccontare la sua storia non basta  questo breve testo in cui ne riassumeremo solo pochi significativi punti. Infatti, sicuri di non peccare di campanilismo,  potremmo ricorrere al “C’era una volta….” perché dobbiamo fare un salto nel passato di oltre duemila anni e, per quanto riguarda la genesi del territorio, andare indietro fino alla notte dei tempi.

   La nostra Città è posizionata al centro di un’area denominata “Campi Flegrei” (dal greco: campi ardenti ) per la sua origine vulcanica. Un arco di territorio che misura circa 12 X 15 Km disseminato di crateri vulcanici che, visto dall’alto, è del tutto simile a quello lunare. 

   Gli studi fanno risalire la sua iniziale formazione a circa 30.000 anni orsono, quando un’immane eruzione ricoprì l’intera Campania con oltre 80 kmc di materiale eruttivo: l’ingnimbrite campana. Fu un evento vulcanico devastante i cui depositi sono stati rinvenuti su un’area di migliaia di Kmq.

   All’eruzione fece seguito un abbassamento significativo di tutta l’area (formazione della caldera) e successivi eventi eruttivi tra cui, il più importante,  risale a circa 10.000 anni orsono (eruzione del tufo giallo).

    Le eruzioni  interessarono prima l’area marginale della caldera e, nel corso dei tempi, si sono sempre più avvicinate alla sua zona centrale, tant’è che l’ultima, a cui si deve la nascita del più giovane vulcano d’Europa: il Monte Nuovo, ha interessato la città di Pozzuoli nel 1538.

     Anche se dal 1538 non ci sono stati altri eventi eruttivi, i Campi Flegrei e, soprattutto Pozzuoli, sono ancora interessati da fenomeni vulcanici. La “Solfatara” ne è evidente dimostrazione, così come il bradisismo che, con il suo lento innalzamento o abbassamento del suolo, ne è  l’indice di recrudescenza o di stasi.

   Certamente la natura vulcanica del territorio ha inciso fortemente sulla storia dei Campi Flegrei e soprattutto di Pozzuoli. L’inabissamento di Baia (l’evoluzione del bradisismo la si legge chiaramente sulle colonne del macellum “cosiddetto tempio di Serapide” che testimoniano il notevole abbassamento del suolo nei secoli passati) e l’eruzione del Monte Nuovo, che portò alla migrazione di quasi tutti i suoi abitanti, lo raccontano ampiamente. Ma anche se il territorio era ed è del tutto particolare e non avaro di sorprese, la sua posizione strategica, soprattutto per gli scambi commerciali, così come per le sue ricchezze ambientali, l’ha reso appetibile a molti. Primi tra tutti i greci, poi i sanniti, e a seguire i romani e per finire gli spagnoli che, con il viceré, Don Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga,, fecero di tutto per ripopolarlo dopo l’evento eruttivo del 1538.

   E’ questa una più che breve carrellata su tutto ciò che è stata  la storia di Pozzuoli, ma questa pagina vuole essere solo un invito a seguire questa nostra piccola rubrica . Infatti ritorneremo su ogni argomento approfondendo il racconto appena iniziato e non trascurando quelli che sono i tesori storico-architettonici ed ambientali del territorio puteolano e più ampiamente dei Campi Flegrei.

   Chiaramente tratteremo anche della storia più recente e quindi delle recrudescenze del fenomeno bradisismico e della conseguenziale edificazione di nuovi quartieri, della chiusura delle sue fabbriche e della fine della sua economia industriale, del recupero del centro storico e di quello della sua rocca “Rione Terra” che copre parte dell’antico insediamento romano  . Sarà questo un viaggio interessante ? Noi crediamo di si, anzi ne siamo convinti perché la storia di Pozzuoli non è solo la storia  della nostra Città, ma sotto alcuni aspetti è parte non trascurabile della storia del nostro Paese.



 SAVERIO GENNARO GENTILE
POZZUOLI E LA SUA STORIA
1978

   Come molte altre biblioteche, anche la nostra, conserva gelosamente  molto della  produzione letteraria relativa alla storia della propria Città. Pozzuoli, in questo, può considerarsi fortunata. Infatti le pubblicazioni che le sono state dedicate sono innumerevoli e costituiscono, unitamente agli scritti che le ha tramandato la sua millenaria storia, una ricchezza a cui possiamo attingere non soltanto per conseguire i fini che si prefigge  questa pagina, ma anche per rinverdire il doveroso ricordo di quanti si sono spesi per la Città, dimostrandole, con i fatti, il proprio amore incondizionato.
   "Pozzuoli e la sua storia" è la fedele trascrizione, curata dal prof. Raffaele Giamminelli (Pozzuoli 19 maggio 1939 -22 agosto 2020), appassionato e riconosciuto cultore della storia della Città, di pochi ma significativi appunti lasciati dal Prof. Saverio Gennaro Gentile.
   Lo scritto, consta  di tredici pagine ma, come ha evidenziato il prof. Raffaele Giamminelli nella presentazione dell'opera, "...in così poco spazio, l'autore è stato capace di condensare le notizie più importanti ed i fatti più salienti della storia di Pozzuoli con uno stile accessibile a tutti" .
  Con questi appunti
, pubblicati in occasione del primo anniversario della morte del Prof. Saverio Gennaro Gentile,  vogliamo dare inizio al nostro e al vostro viaggio nella storia della nostra Città, perché sentiamo  nostri i fini indicati dall'autore nella premessa del suo manoscritto: "la mia è soltanto una chiacchierata alla buona, che ha, forse, uno scopo, suscitare in noi tutti il desiderio di conoscere questa terra, che ci è madre, affinché altri possano conoscerla, amarla, valorizzarla".
   Il prof. Saverio Gennaro Gentile, un uomo che, come giustamente ci ricorda il prof. Raffaele Giamminelli , a Pozzuoli ha dedicato tutta la sua opera di educatore e di politico, ha voluto solo lasciarci, per la dedizione e l'amore con cui ha servito la nostra Città, la traccia del percorso che dobbiamo seguire, cercheremo di non deluderlo.
  In basso, una breve memoria del prof. Saverio Gennaro Gentile tratta da uno scritto del sac. Federico Gentile, che fu Canonico della Cattedrale di Pozzuoli, nonché la copia pdf della pubblicazione dei citati appunti.

Francesco Gennaro Gentile (breve memoria).pdf
Pozzuoli e la sua storia.pdf

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